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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

L’industria del dolore

Lo scandalo che coinvolge alcune note ONG che si occupano di aiutare le popolazioni colpite da   povertà, da disastri naturali, etc ha lasciato molti con l’amaro in bocca. Ma come, si chiede la opinione pubblica, versiamo denaro per aiutare i più deboli ed invece queste persone li sperperano per andare con le prostitute? Ma come è possibile che i volontari facciano queste cose? Come in tutti i settori l’industria del dolore ha le sue pecore nere, i suoi punti deboli il primo dei quali risiede nella selezione del personale. Una qualsiasi grande organizzazione umanitaria, ha bisogno, oltre che dei volontari e delle persone di buona volontà, anche   di una enorme quantità di manodopera specializzata che serve ai per organizzare, costruire,   curare. Tradotto in termini pratici servono medici, infermieri, ingegneri, geometri, elettricisti, falegnami, contabili etc… Per una parte di questo personale si tratta solo di lavoro. Lavoro all’estero, ben pagato, che non ha niente a che far